TECNICA DI MOBILIZZAZIONE IN ANESTESIA DI PLESSO BRACHIALE PER IL TRATTAMENTO DELLE CAPSULITI ADESIVE GRAVI
Con Francesco Inglese e Giuseppe Porcellini. Conduce Marco Musorrofiti
Durante il webinar, condotto dal dott. Marco Musorrofiti, si è discusso ampiamente di capsulite adesiva, nota anche come “spalla congelata”. Questa patologia colpisce principalmente le donne tra i 40 e i 65 anni, ma può presentarsi in qualsiasi fascia d’età e può essere aggravata da condizioni come il diabete, che altera la qualità dei tessuti connettivi, rendendoli meno elastici.
Il Dott. Francesco Inglese ha dettagliato il suo approccio al trattamento, che include l’utilizzo della mobilizzazione in anestesia di plesso brachiale. Questa tecnica consente di eseguire movimenti di mobilizzazione mentre il paziente è sotto l’effetto dell’anestesia, riducendo il dolore e permettendo una terapia più intensiva e diretta. Il Dott. Inglese ha evidenziato come questo metodo possa accelerare significativamente il processo di recupero, permettendo ai pazienti di ritrovare l’uso della spalla in un tempo molto più breve rispetto ai metodi tradizionali.
Il Prof. Giuseppe Porcellini ha aggiunto il punto di vista chirurgico alla discussione, enfatizzando come l’integrazione tra interventi chirurgici e tecniche di fisioterapia possa ottimizzare i risultati. Ha discusso dell’importanza di una diagnosi accurata e di un trattamento tempestivo per evitare il progredire della patologia a stadi più complicati e dolorosi.
In aggiunta, il webinar ha toccato l’importanza del supporto psicologico per i pazienti affetti da capsulite adesiva. Lo stress e gli shock emotivi sono stati identificati come fattori che possono scatenare o aggravare la condizione. È stato sottolineato come un approccio che consideri sia gli aspetti fisici sia quelli emotivi possa essere fondamentale per una gestione efficace della patologia.
In conclusione, il webinar non solo ha fornito un approfondimento sulla capsulite adesiva e sulle sue terapie, ma ha anche evidenziato l’importanza dell’integrazione tra diverse specializzazioni mediche. I relatori hanno dimostrato come un approccio multidisciplinare possa portare a una migliore comprensione e trattamento di una patologia complessa come la capsulite adesiva, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti.