Intervista ad Antonio Cartisano
INTERVISTA A ANTONIO CARTISANO
di Marco Musorrofiti
Per tre mandati consecutivi presidente dell’AIFI , successivamente è stato nominato consulente della Segreteria particolare del Senatore Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, per le problematiche che concernono i Fisioterapisti.Una vita dedicata alla Professione, che ha fatto di Antonio Cartisano uno dei più autorevoli rappresentanti della categoria, in Italia. Di recente è stato chiamato come consulente dal noto telegiornale satirico “Striscia la Notizia” per smascherare in Italia sedicenti fisioterapisti. Il suo più recente importantissimo impegno è stato quello di creare il primo Sindacato dei Fisioterapisti ( SPIF ) . Il motivo? Stare più vicino alla sua gente nel luogo di lavoro.
Partiamo da qui, quando le è venuto in mente di creare il Sindacato dei Fisioterapisti?
Era già nei miei programmi 20 anni fa. Poi abbiamo deciso che era necessario aiutare l’Associazione AITR.
Oggi invece è estremamente indispensabile, perché i nostri colleghi sul posto di lavoro sono abbandonati e contano poco.
Che rapporti avete con i sindacati “tradizionali” ?
Buoni dove comprendono che sono cambiate le leggi e le necessità dei nostri professionisti, in qualche occasioni si sceglie di sostenere le stesse cose. In altre situazioni la distanza è notevole per cultura e cambiamenti non considerati per niente.
Dove vengono riscontrate le maggiori problematiche nel privato o nel pubblico?
Nel pubblico impiego che è in grave ritardo sull’impiego corretto del nostro Professionista.
Fino adesso quali anomalie avete riscontrato nei luoghi di lavoro?
Una grande sottovalutazione e quindi un impiego marginale del ruolo del Fisioterapista , come una figura semplicemente “esecutrice” di indicazioni di altre figure, quali quelle mediche quando va bene. Per cui ne deriva una cultura professionale sempre molto assente dalla fase di programmazione e dalle scelte aziendali, meno che mai dal “governo clinico.
Avete appena scritto una lettera al Presidente della regione Puglia per la drammatica situazione che stanno vivendo i colleghi in loco, ci racconti come sta evolvendo la situazione in questo momento?
Occorre resistere e parlare solo con interlocutori politici quali minimo l’assessore alla sanità e possibilmente con il Presidente. La parte non ben considerata dalla Regione è quella dell’assegnazione dell’attività riabilitativa a soggetti che non hanno alcun interesse ne professionale e neppure di solidarietà verso chi ha bisogno di cure riabilitative adeguate e tempestive. La regione Puglia ha accettato di incontrare i rappresentanti dello SPIF.
Quale ritiene sia la miglior medicina per combattere l’abusivismo nella nostra professione ?
Regole chiare e precise da parte delle istituzioni nazionali e regionali: occorre che facciano seguito le giuste visite e controlli delle istituzioni preposte a tali verifiche. Lo SPIF sta perfezionando i livelli di denuncia degli abusivi presso i propri legali e i NAS locali e fioccano molte multe e sequestri.
L’Ordine professionale è vicino o si sta allontanando?
Latita ancora ancora molto tra le istituzioni centrali, in parte anche nella politica. Però inizia ad assumere le sembianze di una vera e propria esigenza dello Stato.
Ci dica la verità , Lei che è consulente del Senatore Tommasini, che per chi non lo sapesse è Presidente della Commissione Igiene e Sanità , perché tutti questi rinvii per l’istituzione dell’Ordine?
Perché si lavora senza considerare le molte facce della politica che richiede di individuare, man mano che ci si avvicina al risultato vero, chi è veramente d’accordo da chi finge di esserlo finché non ci si avvicina ad una approvazione vera. Ma pare come dicevo prima che l’Ordine diventi utile allo Stato che non istituzioni capaci di controllare il territorio dagli abusivi e dagli abusi d’ogni tipo. E’ questa vuole essere una denuncia.
Ora parliamo di lei, perché ha scelto di diventare un fisioterapista?
Perché mi è piaciuto molto questo lavoro e la professione, mi ha dato la soddisfazione di vincere molte scommesse nel recupero di situazioni cliniche non condivise da molti altri autorevoli soggetti.
In che ramo della riabilitazione si è specializzato?
Patologie neurologiche e ortopediche
C’è stato un corso da Lei seguito che l’ha aiutata maggiormente a risolvere le problematiche dei suoi pazienti?
No, ce ne sono voluti molti, in particolare quelli con metodologie più chiare e poi la curiosità professionale che porta ad informarti e confrontarti sempre di più.
Perché un ragazzo dopo la maturità dovrebbe scegliere di fare il fisioterapista?
Perché è una professionalità aperta a molti aspetti culturali, scientifici e professionali. Occorre vivere questa professione con molta dedizione e poi scegliere un campo ben preciso vista la sua vastità e cultura internazionale.
Per terminare ci dica il prossimo obbiettivo dello SPIF?
Il rispetto e lo sviluppo professionale in tutti i settori e i livelli, che il Fisioterapista merita, e di cui la società necessita per migliorare lo stato della riabilitazione, sul posto di lavoro.