Fisioterapisti: dal primo luglio obbligo di iscrizione al multi-albo
SEI PRONTO PER L’ISCRIZIONE ALL’ALBO PROFESSIONALE?
Dal primo luglio scatta la procedura di iscrizione delle professioni sanitarie al maxi ordine dei tecnici sanitari. Saranno 225.260 i professionisti che dovranno iscriversi a questo ordine professionale e le categorie interessate, oltre i fisioterapisti saranno: i tecnici sanitari di laboratorio biomedico, i tecnici ortopedici, i podologia, i logopedisti, gli educatori professionali, gli igienisti dentali e i tecnici audiometristi. Se i professionisti non procederanno all’iscrizione al proprio albo -a partire dal 1° luglio prossimo – non saranno per legge abilitati alla pratica della professione e, come da specifica indicazione ministeriale, potranno esercitare con riserva. Sarà pertanto importante, da parte della classe dirigente di queste professioni sanitarie, informare nelle modalità più efficaci la propria popolazione di professionisti.
Verrà istituita dal Ministero della Salute un apposito portale internet, ancora ad oggi (19 giugno 2018) non attivo, dove si potrà effettuare l’iscrizione al maxi-albo.
Sembra che finalmente l’abusivismo nel campo della fisioterapia potrebbe subire una modifica: dal 1 luglio di questo anno potrebbe nascere il nuovo multiordine delle professioni di riabilitazione (fisioterapisti, logopedisti, tecnici radiologi, ecc.) Purtroppo nel campo di fisioterapia l’abusivismo arriva a più di 50%!
AIFI (L’Associazione Fisioterapisti Italiani) sta facendo una grande campagna pubblicitaria per convincere fisioterapisti di far parte a questo multiordine. Un’idea potrebbe sembrare bella, ma soltanto per quei fisioterapisti che preferivano di non assumere alcune responsabilità e alla lettera seguire le prescrizioni dei vari medici di base che si permettono ad indicare ad un Fisioterapista laureato come trattare il proprio paziente, prescrivendo spesso le cure assurde, obsolete e inutili. Io personalmente non riesco riconoscere per momento alcun vantaggio per un fisioterapista nell’iscrizione a questo multiordine. Sul sito Internet di AIFI si legge: “…i vantaggi per fisioterapisti sono tanti: la PEC gratuita; una speranza che nel futuro potrebbe nascere una cassa previdenziale (come ad esempio l’ENPAM per i medici che pagano soli 16% dal fatturato) al posto di 28% dal fatturato che oggi paghiamo al INPS noi fisioterapisti (quei pochi che fanno le fatture ai pazienti); l’assicurazione professionale agevolata (pure questa è una speranza ormai per il futuro; una lotta efficace contro abusivismo e poi una chicca: se tutti fisioterapisti fossero iscritti, allora, visto che siamo in 60,000 in tutta l’Italia, verso 2020 possiamo sperare ad avere un Ordine dei Fisioterapisti tutto nostro al posto dell’Albo dentro il multiordine. Tutte queste meravigliose opportunità per una modesta cifra di iscrizione che, vari tasse includendo, arriverebbe a circa €600-700 alla prima iscrizione e poi ai €165 all’anno.
Sarebbe una bella cosa comunque, se non fosse una cosa inutile. Perché? Ecco perché: essendo un fisioterapista responsabile io ho già…
– la PEC, perché era obbligatorio già almeno 5 anni fa per i professionisti del settore medico, quindi aspettare il multiordine per ricevere una PEC gratuita (quando quella non gratuita costa soltanto €5 all’anno, quindi un grande spesa non è direi) mi sembra come minimo una cosa ridicola;
– una cassa previdenziale, perché ogni persona responsabile deve pensare del proprio futuro e cercare di non diventare una zavorra sulla società;
– le assicurazioni (anche professionali e anche personali), perché non credo che l’assicurazione al costo di €45 da sempre proposta dall’AIFI possa coprire le esigenze di un professionista serio.
Io personalmente lotto da sempre (e anche da solo senza alcun sostegno da parte di AIFI) contro abusivismo tramite il mio sito Internet professionale e anche tramite la mia pagina Facebook professionale. Nel mio Studio professionale è da sempre esposto il mio Certificato di Laurea in Fisioterapia ed io insegno ad ogni paziente che viene da me per un trattamento o per effettuare una visita di valutazione di controllare e richiedere dal suo fisioterapista di mostrargli la propria Laurea in Fisioterapia.
L’unica volta che ho chiesto da AIFI Bologna il sostegno in questa lotta nel 2008 contro una delle strutture riabilitative a Bologna dove il responsabile dei fisioterapisti non era il fisioterapista, ma l’ex-infermiere licenziato dall’ospedale per grave inadeguatezza alla professione, la risposta dell’AIFI era: “no, noi non ti possiamo aiutare, quindi, meglio che lasci stare”, da quel momento io non volevo più far parte dell’associazione che dichiara una lotta contro abusivismo, ma in realtà non è in grado di effettuare alcun azione contro questo fenomeno.
Quindi, riassumendo, vi posso garantire, che per un fisioterapista come me l’iscrizione a questo multiordine riporterebbe soltanto tante spese inutili con i vantaggi pari a zero come nei tempi mi era già successo coll’iscrizione ad AIFI.
Dr. Giora Sluzky
Studio VIVERESANO
Bologna.