CONVEGNO LE PROFESSIONI SANITARIE DEL FUTURO
CONVEGNO LE PROFESSIONI SANITARIE DEL FUTURO
Al Convegno tenutosi a Roma presso l’Università Luspio sono intervenuti :
Francesco Saverio Proia, Dirigente della Direzione generale Professioni sanitarie del Ministero, nonché coordinatore del Tavolo tecnico Ministero Regioni che sta elaborando le proposte di legge per l’implementazione delle competenze delle professioni sanitarie. Ha dichiarato: “Il Ssn è la più grande conquista della società italiana. Ma per mantenere questa conquista con i problemi economici che abbiamo dobbiamo riorganizzare utilizzando meglio le risorse che si hanno”. Ha inoltre evidenziato come l’implementazione delle funzioni non va contro i medici, anzi, tende a sgravarli da alcune mansioni che possono essere svolte da altri professionisti”. Ma il coordinatore ha voluto anche specificare come sia importante garantire anche una formazione di altro livello e si è augurato che anche le 17 professioni sanitarie senza albo possano avere un codice deontologico. “Ma senza consenso – ha concluso – degli interessati non si fa nulla ed è per questo che serve un patto fra professionisti innanzitutto, e poi con la politica e cittadini. È una sfida già fatta da altri Paesi europei e divenuta ormai necessaria in Italia. La spending review ha legittimato questa scelta laddove dice che Regioni e Aziende sanitarie possono promuovere dal punto di vista organizzativo nuove forme di lavoro. La modernizzazione in questo campo non è quindi più rinviabile”.
Dopo Proia ha preso la parola il senatore del Pdl Stefano De Lillo che ha dichiarato “l’esigenza di superare il dualismo tra medici e professionisti sanitari e ha specificato come sia necessario riconoscere queste categorie anche attraverso albi delle professioni sanitarie”.
Poi è intervenuto Fernando Capuano presidente Antel-Assiatel-Aitic per cui “il futuro va costruito insieme e perdere l’occasione di costruire un albo sarebbe uno sbaglio. Il Governo deve dare uno strumento per migliorare la nostra condizione”.
A rappresentare la categoria medica c’era il vice presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Giuseppe Lavra che ha subito rimandato al mittente le accuse di ‘arroganza e presunzione’ rivolte alla sua categoria. “Nella mia esperienza già vedo l’evoluzione delle professioni sanitarie. Medici e infermieri lavorano insieme e oggi non c’è più questa dualità ed è per questo che ribadisco come non vi sia nessuna preclusione allo sviluppo delle professioni sanitarie”.
Dopo Lavra ha preso la parola Cesare Proietti della Federazione nazionale Tecnici sanitari e di Radiologia medica. “Noi tecnici siamo pronti per questa nuova sfida che la sanità della spending review ci sta proponendo e siamo in attesa del riconoscimento delle vere mansioni che noi facciamo tutti i giorni. Ora sta alle Istituzioni fare in fretta”. Sulla querelle con i medici Proietti sottolinea invece come “non c’è contrapposizione nei posti di lavoro con i medici. Molte volte sono i vertici a dire no alle richieste”.
Tra gli ultimi interventi quello del sindacalista della Cisl- Fp Claudio Federici che ha dichiarato come “le professioni sanitarie sono di oggi e non del futuro e questo perché la domanda di salute è cambiata”. E in questo quadro è fondamentale la presa in carico del cittadino sul territorio dove medici e infermieri possono e devono lavorare insieme in modo integrato”. Sulla proposta del Tavolo tecnico Federici ha affermato come essa rappresenti “un’opportunità da cogliere, però non vorremmo che questa proposta eludesse già le competenze attuali”.
Infine, ha preso la parola l’ex assessore alla Sanità del Lazio, Augusto Battaglia che ha valutato positivamente l’istituzione di un tavolo tecnico su una materia su cui è necessario oggi lavorare. È normale che molti servizi debbano vedere protagoniste le altre professioni sanitarie”, ha aggiunto ma “prima di parlare cosa può fare in più l’infermiere bisogna cambiare il modello”
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